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al testo di Amina Narimi
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“Tacita vita, aprirsi senza fine, sete di spazio che non toglie spazio allo spazio che il cerchio delle cose restringe, forma non circoscritta, senza contorni quasi e solo interna, stranamente tenera e che da sé fino all’orlo s’illumina: conosci cosa che somigli a questa?” R.M.Rilke Da “La coppa di rose”
Il salto dalla bellezza manifesta all’ineffabile tremendo del sublime mi farà soffrire di avere in sorte celle templari come occhi chiodi luccicanti da usare sognando nella raccolta delle offerte guarire nella parola ed attraverso la piaga stessa innamorarmi "per tutta l’eternità, più un giorno”
Riaprire il buco - di commiato - sulla terra in sofferenza mescolando l’impronta all’orma del fermento lo sguardo sudato di spavento sempre a repentaglio Nell’orecchio non protetto ad ogni vibrazione apre le gambe l’anima tracima come a partorire lascia entrare nel corpo della mente -a doppio cieco- un grido cristiano d’Amore oltre se stessa
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